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La comunicazione è ormai universalmente riconosciuta come fattore in grado di incidere in maniera molto rilevante sulle dinamiche organizzative. Il ricorso a questo tema è così ampio, da renderlo quasi inflazionato: si parla di comunicazione di dati ed informazioni, di obiettivi, ma anche di comunicazione come elemento di “benessere organizzativo” e “fluidificante” nei processi operativi. Ma perché la comunicazione possa effettivamente esplicare tutto questo valore, è necessario focalizzare gli elementi che la caratterizzano e comprenderne l’impatto che possono avere in un contesto organizzativo.

  • Cosa si intende per comunicazione organizzativa

La comunicazione nelle organizzazioni è innanzitutto leva per alimentare le relazioni ed esercitare la propria consapevolezza. Oggi il valore generato nelle organizzazioni è sempre più frutto di un’integrazione di contributi (di più persone e di più funzioni), per cui migliorare la comunicazione significa costruire un common ground e focalizzare gli obiettivi condivisi che creano il senso del lavoro insieme.

  • Dimensioni e strumenti della comunicazione

La comunicazione ha due dimensioni fondamentali: il contenuto del messaggio che vogliamo trasferire e la relazione su cui si instaura tale contenuto. Queste due dimensioni costituiscono il primo elemento cui prestare attenzione e rispetto al quale modulare le forme (verbale, paraverbale, non verbale) e gli “asset” della comunicazione.

  • Gli “asset” della comunicazione

Il lavoro condotto sulla comunicazione a livello organizzativo, si fonda anche sull’utilizzo consapevole degli strumenti che la caratterizzano: osservazione, ascolto attivo, capacità di domandare (questioning) e di sviluppare empatia nell’interlocutore. Fondamentale, infine, è lo strumento del feedback, che chiude il cerchio del processo comunicativo ed alimenta la relazione e la crescita reciproca dei due interlocutori.

Il nostro approccio pone al centro l’esperienza dei partecipanti attraverso la condivisione di bisogni, pratiche e competenze. Lavoriamo per attivare un processo di consapevolezza rispetto al ruolo, all’organizzazione e al contesto in cui ci si trova ad operare. La condivisione di significati e pratiche attiva un processo di apprendimento circolare e riflessivo, nel quale il docente assume il ruolo di facilitatore.

I partecipanti sono resi protagonisti attraverso confronto, dialogo, domande, giochi d’aula, esercizi individuali e tavoli di lavoro che hanno l’obiettivo di mettere in comune e valorizzare il contributo di tutti. L’evento è anche un’occasione per sperimentare questa modalità di apprendimento e come questa possa attivare dinamiche di cambiamento e sviluppo organizzativo.