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In un mercato reso ancor più indecifrabile dalla crisi pandemica, le organizzazioni devono costantemente allenare la propria capacità di mantenere condizioni di equilibrio economico, finanziario ed organizzativo. Ciò implica, per chi esercita funzioni di indirizzo e guida, la necessità di agire una nuova managerialità che  integri aspetti per certi versi divergenti: l’indispensabile visione di lungo periodo con il governo di una strategia sempre più emergente, l’attenzione al risultato e la
cura per la persona, le risposte da dare di fronte a situazioni nuove e complesse e la propensione ad ascoltare ed a cogliere i segnali deboli provenienti dal contesto organizzativo e di mercato.

L’introduzione, in alcuni casi per forza di cose improvvisata, dello smart-working, una nuova attenzione dedicata ai temi della performance e degli obiettivi, la necessità di fronteggiare improvvisi picchi di produzione o di ripensare il rapporto con il cliente, costituiscono, per i manager, le nuove condizioni organizzative con cui fare i conti e su cui reimpostare il proprio agire manageriale.

Si configura un nuovo agire manageriale impegnato a recuperare o a creare da zero le condizioni organizzative utili a perseguire gli obiettivi affidati ed a garantire il benessere e la motivazione dei collaboratori. In tal senso, emergono alcuni trend significativi: obiettivi più ragionati ed a carattere modulare, maggiore enfasi ai
sistemi ed agli strumenti di coordinamento, più frequente ricorso a team trasversali in grado di leggere ed interpretare in maniera olistica i fenomeni organizzativi.

La leadership che sposa questo nuovo agire manageriale deve sempre più integrare la necessaria autorevolezza decisionale con la propensione a includere, convocare, mettere insieme, integrare. In un contesto mutevole, e per questo indefinito, infatti, il leader deve preservare la possibilità che emergano, nel dialogo con i suoi collaboratori, prospettive diverse ed inconsuete, da cui trarre ricchezza e soluzioni nuove nel governo della complessità.

Il nostro approccio pone al centro l’esperienza dei partecipanti attraverso la condivisione di bisogni, pratiche e competenze. Lavoriamo per attivare un processo di consapevolezza rispetto al ruolo, all’organizzazione e al contesto in cui ci si trova ad operare. La condivisione di significati e pratiche attiva un processo di apprendimento circolare e riflessivo, nel quale il docente assume il ruolo di facilitatore.
I partecipanti sono resi protagonisti attraverso confronto, dialogo, domande, giochi d’aula, esercizi individuali e tavoli di lavoro che hanno l’obiettivo di mettere in comune e valorizzare il contributo di tutti. L’evento è anche un’occasione per sperimentare questa modalità di apprendimento e come questa possa attivare dinamiche di cambiamento e sviluppo organizzativo.